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Per l’attribuzione di Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9)1
Par Gianluca Bocchino et Luca Gatti
Publication en ligne le 23 décembre 2020
Résumé
The essay discusses, from a textual and a musical point of view, the contested authorship of Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9), a jeu-parti assigned to Adam de Givenci by chansonniers MT and to Adam de la Halle by QW. A new critical edition is proposed; a melodic analysis, also extended to the corpus of jeux-partis, is offered in order to demonstrate the paternity of this text.
Si discute la questione attributiva di Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9), jeu-parti assegnato ad Adam de Givenci dai canzonieri MT e ad Adam de la Halle da QW. Si propone una nuova edizione critica ; l'analisi melodica, estesa anche al corpus dei jeux-partis, è offerta al fine di corroborare la paternità proposta per il testo.
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Table des matières
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Per l’attribuzione di Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9)1 (version PDF) (application/pdf – 1,6M)
Texte intégral
1Fra i vari problemi che la lirica trovierica ancora oggi pone agli studiosi, rilevante e assai trascurata è la questione della paternità : il 18 % circa dei componimenti dotati di rubrica attributiva è assegnato dalla tradizione a due o più autori. Il fenomeno dell’autorialità “plurima”, da intendersi come il fenomeno perturbativo delle paternità discordanti proposte dalla tradizione manoscritta, si rinviene, a tutti gli effetti, nella medesima proporzione sia nella lirica d’oïl sia in quella d’oc2. Com’è noto, nei canzonieri trovierici le melodie accompagnano di norma il “testo verbale” : tutto sommato, restano sporadici i casi di testi privi di notazione musicale, diversamente dai canzonieri occitanici, invece, dove le melodie coprono solo il 10 % circa del corpus3. Ecco dunque che l’attribuzionismo può, almeno relativamente ai trovieri, godere anche dell’apporto del dato musicale, allorché si tenti di sanare una crux attributiva.
2Un caso alquanto singolare che costringe a pensare (o ripensare) al concetto di “errore” – in particolar modo relativamente alla compilazione delle antologie poetiche e dei Liederbücher –, è costituito da Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9), jeu-parti fra Adam e Jehan la cui tradizione manoscritta si presenta bipartita : nei canzonieri M (Paris, BnF, fr. 844) e T (Paris, BnF, fr. 12615) è inserito fra i testi di Adam de Givenci, nei canzonieri Q (Paris, BnF, fr. 1109) e W (Paris, BnF, fr. 25566) fa parte del Liederbuch di Adam de la Halle4.
I.Attribuzioni e tradizione manoscritta : sondaggi preliminari
3Si dirà fin da subito che la disamina delle modalità di appello dei vari partenaires nei jeux-partis non è dirimente ai fini dell’attribuzione del nostro testo, almeno per quanto riguarda l’identificazione di colui che propone la questione amorosa5. Non credo sussistano invece dubbi legittimi circa l’identità del secondo partenaire nel jeu-parti qui edito : il Principe del Puy, Jehan Bretel, riceve sovente il titolo di Sire Jehan ; non sarà pertanto possibile confonderlo con un altro Jehan protagonista degli agoni letterari, Jehan de Grieviler (l’appellativo sire non è mai di sua pertinenza)6.
4Lo studio della tradizione del testo verbale e del testo musicale, le cui indagini vanno qui di conserva, porta a ravvisare nel promotore del jeu-parti Adam de Givenci. A tal riguardo, in primis, proprio l’analisi dei rapporti fra i manoscritti ci offre un suggerimento : lo stemma codicum che qui si propone è, di fatto, inconciliabile con il bipartitismo a livello attributivo (MT contro QW). Tale discrepanza sembrerebbe dare ragione proprio ad Adam de Givenci : è infatti possibile che un jeu-parti di cui pure era stabile la paternità (almeno nella famiglia sI di Schwan ; fosse stato associato, a un certo stadio della trasmissione e proprio sulla base del contenuto del testo, alla silloge di Adam de la Halle. Tale filogenesi sembrerebbe costituire un ulteriore indizio circa la compilazione del Liederbuch adamiano : « il est probable que l’indication de MT est la bonne ; un amateur d’Adam de la Halle, ou même deux collectionneurs indépendants, voyant un Adam mentionné dans notre texte, ont pu le revendiquer pour Adam de la Halle »7. In secondo luogo, lo studio formale delle notazioni melodiche del componimento – con esame della struttura melodica, anche dal punto di vista comparativo delle lezioni pervenute, nonché con il confronto del materiale melodico dei jeux-partis di Adam de Givenci e di Adam de la Halle – porta alle medesime conclusioni attributive.
1.La tradizione manoscritta di Adam de Givenci
5Il corpus di Adam de Givenci è tràdito nella sua interezza esclusivamente dai canzonieri M e T ; dei due, però, solo M presenta una sezione coerente. La sezione bipartita di T, se da un lato rispecchia la fenomenologia tipica di un accrescimento progressivo di materiali, pur riscontrabile in altri parti del canzoniere, dall’altro mostra punti di contatto inequivocabili con la sezione di M, la cui successione dei componimenti è condivisa dalla tavola antica del canzoniere8.
M |
T |
|
Mar vi loial voloir et jalousie (Lkr 1,4) |
c. 155v : |
c. 169r-v (IV) : |
Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9) |
cc. 155v-156r: |
c. 169v (V) : |
Si com fortune d’amour (Lkr 1,6) |
c. 156r : |
c. 170r (VI) : |
Assés plus que d’estre amés (Lkr 1,1) |
c. 156r-v : |
c. 170r-v (VII) : |
Pour li servir en bone foi (Lkr 1,5) |
cc. 156v-157r: |
cc. 170v-171r (VII) : |
Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8) |
c. 157r-v : |
cc. 80v-81r (I) : |
Trop ai coustumiere amours (Lkr 1,7) |
cc. 157v-158v : |
cc. 81r-82r (II): |
La douce acordance (Lkr 1,3) |
cc. 158v-159r : |
cc. 82r-83r (III) : |
6La sezione di Adam de Givenci in M (cc. 155r-159r) è inserita nella sequenza di autori privi di titoli onorifici, che comincia a c. 98r con Jehan de Trie e termina a c. 185r con Carasau. Come si accennava, in T sono presenti due sezioni di Adam de Givenci : una a cc. 80v-83r, l’altra a cc. 169r-171r. Nonostante l’ordine dei componimenti faccia supporre senza dubbio una fonte comune, le sequenze autoriali adiacenti dei due manoscritti risultano eteronime9.
7Se è vero che, quanto a M, un ordinamento delle sezioni autoriali sulla base della gerarchia feudale è facilmente riscontrabile (almeno relativamente al canone degli autori nelle prime sezioni), quello che colpisce è la presenza del nostro troviero proprio nella macrosezione riservata agli autori privi di un titolo nobiliare : l’usus delle rubriche sembrerebbe costituire un’infrazione rispetto alla norma generale, dal momento che il poeta è chiamato, alternativamente, Adans de Givenci, Sire Adans oppure Sire Adans de Givenci10. Sia in M sia in T, come è possibile constatare, le ragioni delle scelte fra una versione più o meno abbreviata dell’antroponimo dipendono esclusivamente da ragioni di spazio11. Dobbiamo d’altra parte ipotizzare una certa elasticità semantica : il titolo di sire è dato nei jeux-partis non solo a Thibaut de Champagne12, ma anche a Jehan Bretel, “principe” del Puy d’Arras.
8La tradizione testuale delle liriche di Adam de Givenci si situa solidamente nella famiglia sI e, verrebbe da dire, godette di una circolazione tutto sommato limitata. La canzone Mar vi loial voloir et jalousie (Lkr 1,4) è tràdita anche dal canzoniere a (Città del Vaticano, BAV, Reg. lat. 1490), nella cui rubrica attributiva Adam de Givenci è chiamato Maistre13. Al corpus di Adam de Givenci sarà probabilmente da aggiungere Bone amour, cruel manaie (Lkr 1,2), assegnato concordemente dalla tradizione (MTa) a Guillaume le Vinier : nell’envoi si può forse leggere un riferimento proprio al troviero di Givenci14.
9La tradizione del componimento dialogico Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8), che gode della più ampia fortuna relativa, si pone sempre nell’alveo della famiglia sI : oltre a MTa, il jeu-parti è tràdito anche da A (Arras, Bibliothèque municipale, 657) e b (Città del Vaticano, BAV, Reg. lat. 1522). Dal punto di vista attributivo, l’inserzione di un’ulteriore rubrica contenente l’antroponimo del secondo partenaire a fianco del testo in T non ha paralleli nel canzoniere ; curiosamente, b attribuisce il jeu-parti a Guillaume de Givenci, non altrimenti conosciuto, e a Guillaume le Vinier. L’attribuzione non ha però riscontri testuali né tantomeno fondamento, giacché sembrerebbe trattarsi di una svista per banale errore di anticipo.
2.La tradizione manoscritta di Adam de la Halle
10In relazione al corpus lirico di Adam de la Halle, quando si parla di Liederbuch – etichetta che ha avuto una durata critica importante – ci si riferisce, nel concreto, alla raccolta di canzoni dello stesso poeta testimoniata da W, W2 (Paris, BnF, fr. 25566, cc. 2r-9v), P (Paris, BnF, fr. 847), Q, T e, solo in misura minore, da altri codici15 : nonostante la tradizione manoscritta assegni vari soprannomi al poeta artesiano16, di tale raccolta, inoltre, andrà rilevata una marcata compattezza dal punto di vista attributivo (diversamente, ad esempio, dal “libro di poesie” di Thibaut de Champagne). I jeux partis, come che sia, non sembrerebbero rientrare in tale struttura : del tutto assenti in T, per il canzoniere P si può solo segnalare la presenza di Assignés ci, Grieviler, jugement (Lkr 2,63), copiato alla fine della sezione.
11I canzonieri che tramandano il maggior numero di jeux-partis sono W e Q, la cui organizzazione rispecchia i vari generi frequentati dal troviero ; a tal riguardo, W, almeno per la parte di nostro interesse, propone la seguente divisione : canzoni (cc. 10r-23r), partures (cc. 23v-31v), rondeaux (cc. 32v-34v), mottetti (cc. 34v-37r). Q non contiene generi polifonici, e si limita quindi alle prime due sezioni. Le canzoni di Adam de la Halle tràdite da W e Q divergono per numero (34 contro 26) ; le sezioni dei jeux-partis, d’altra parte, hanno alcune affinità :
-
entrambe si compongono di 17 testi, pur non condividendone l’ordine (non vi sono parallelismi di sequenze significative) ;
-
ciascuna sezione si conclude con un testo “riempitivo”, aberrante rispetto al progetto di compilazione originario : si tratta di Adest dies hec tercia17 e di Thumas Herier, j’ai partie (Lkr 84,32) – jeu-parti che ha come partenaires Gillebert de Berneville e Thomas Herier – rispettivamente in W e Q.
12In particolar modo, è significativo notare che Thumas Herier, j’ai partie (Lkr 84,32) e il jeu-parti di cui qui si discute l’attribuzione costituiscono gli unici raccordi fra la famiglia sI e i testimoni che tramandano il corpus lirico del ‘gobbo d’Arras’18.
II.Edizione del testo verbale di Compains Jehan, un gieu vous voel partir (Lkr 1,9)
Manoscritti |
M : cc. 155v-156r ; Q : c. 321r ; T : c. 169v ; W : cc. 29v-30r. |
Attribuzioni |
M : Sire Adans ; Q : (Adan) ; T : Sire Adans de Givenci ; W : (Adan de la Hale). |
Edizioni |
Arthur Dinaux, Trouvères, jongleurs et ménestrels du Nord de la France et du Midi de la Belgique, 4 voll., Paris, Mercklein, 1837-1867, vol. 3, p. 46 ; Coussemaker, Œuvres complètes, p. 181 ; Les partures Adan. Les jeux partis d’Adam de la Halle, ed. Lucie Nicod, Paris, Champion, 1917, pp. 127 e 131 ; Långfors, Recueil général, vol. 2, p. 352 (n. XCVII) ; Nigel Wilkins, The Lyric Works of Adam de la Halle (Chansons - Jeux-Partis - Rondeaux - Motets), [s.l.]- [Neuhausen], American Institute of Musicology- Hänssler, 1967, p. 40 ; ed. Pierre-Yves Badel, Adam de la Halle. Œuvres complètes, Paris, Librairie Générale Française, 1995, p. 162 ; Hans Tischler, Trouvère lyrics with melodies. Complete comparative edition, 15 voll., [s.l.]- Neuhausen, American Institute of Musicology- Hänssler, 1997, vol. 9, p. 81519. |
Schema metrico |
a10 b10 a10 b10 c10’ c10’ b10 (MW 1159,2; Frank: 361). 5 coblas unissonans di 7 versi. Rime : -ir (a), -é (b), -ie (c)20. |
1.Organizzazione dei manoscritti
13Un errore d’archetipo si può individuare al v. 16 : con ogni probabilità, un’erronea lettura – autre al posto di estre, comune a β – ha generato un fenomeno di parziale diffrazione tra MT (doivent autre tot jugement livrer), Q (couvient autre ton jugement livrer) e W, che presenta un verso totalmente estraneo rispetto a β, anche dal punto di vista metrico (prendre au meilleur · savés mal assener)21. La rima imperfetta è comune a tutta la tradizione : in β, fra l’altro, si è inserito un verbo all’infinito per garantire la grammaticalità22. Per trascinamento si hanno deviazioni dalla rima standard ai vv. 18 e 21. Al v. 15 si intravede il significato originario nel commun plaisir di M (la iunctura, a dire il vero, costituisce un hapax) : la convergenza di QW su le mien, sicuramente facilior, è di natura poligenetica, giacché tale lezione sarà stata occasionata dall’errata lettura di un kemun a monte (vedi la forma dissimilata ke mon di T)23. W ha errore al v. 1 : don non fornisce senso al passo.
14La tradizione è dunque bipartita : in presenza di adiaforia la scelta ricade su β (ms. base M), fatta eccezione per i casi in cui W mostri lezioni che paiono nettamente superiori (come negli esempi che seguono)24. Al v. 10 si predilige la lezione di W, ami ; β ha amours, deteriore : nello specifico, d’amours di M sembra condizionato dalla presenza del medesimo costrutto al verso precedente. Al v. 27 è da preferire la lezione quant di W : « [c]’est la construction latine quantum … tantum, ainsi que le montre le que, au lieu de quant, dans M. Tant dans QT provient peut-être d’un cant »25. Al v. 21 si è scelto di mettere a testo la forma verbale di W.
2.Testo critico e traduzione
i. |
|
Compains Jehan, un gieu vos vueill partir, |
|
si choisissiez a vostre volenté |
|
la quele amors vaut mieus a maintenir : |
|
ou de cele qui onques n’a amé, |
|
5 |
ou d’une autre qui d’une druerie |
s’est par raison et par honor partie, |
|
mes ansdeus sunt d’un pris, d’une bonté ? |
Grafia di M. 1 : Compains] Compaig T ; gieu] don W. 2 : si] sen W ; a vostre] tost a uo W 3 : la] li QW le T ; amors] amour Q. 4 : cele] celi QT cheli W. 7 : mes] et W ; bonté] biaute W.
(Jehan, mio compagno, vi propongo un gioco. Scegliete, a vostro giudizio, quale amore sia meglio difendere : quello di donna che mai ebbe occasione d’amore o di donna che già ebbe a partirsi da un legame, a ragione e preservando l’onore, ma tutt’e due sono di pari pregio e pari bontà ?)
.ii. |
|
Adan, je met en cele mon desir |
|
qui bien d’amors a seü et prové ; |
|
10 |
s’ele ot ami qui bien la sot servir, |
je sent mon cuer si ferm en loiauté |
|
qu’ausi ou mieus sera de moi servie ; |
|
s’il fu faintis, a moi n’avendra mie, |
|
par tant porrai mieuz desservir son gré. |
8 : cele] celi QT, cheli W. 9 : bien] biens Q ; d’amors] damour W. 10 : ami] damors M amours Q amors T ; la sot servir] sot deseriuir Q. 12 : ou] et W.
(Adam, io rivolgo il mio desiderio verso colei che bene conobbe ed esperì l’amore : s’ella già ebbe un amico che ben la seppe servire, io sento nel mio cuore una lealtà incrollabile che così o meglio ancora sarà da me servita ; s’egli fu falso, io non lo sarò, ché così meglio potrò meritare la sua riconoscenza).
.iii. |
|
15 |
Sire compaig, selonc commun plaisir |
doivent estre tot jugement livré : |
|
on dit qu’envis puet on son cuer partir |
|
de la ou s’est premierement doné, |
|
por ce aim mieuz que cele soit m’amie |
|
20 |
qui a premiers est a moi otroie, |
et toz autres a por moi refusé. |
15 : compaig] compains Q, iehan W ; commun] le mien QW, ke mon T. 16 : prendre au meilleur saues mal assener W ; doivent] couuient Q ; estre] autre MQT ; tot] ton Q ; livré] liurer MQT. 17 : dit] dist QTW ; qu’envis] que mix Q. 18 : s’est] est Q ; doné] donez M, dounes QT, donnes W. 19 : por ce] par tant W. 20 : a] tot M ; est] sest W. 21 : a] soit MQT ; refusé] refusez M. refuses T.
(Signor compagno, secondo opinione comune devono essere espressi tutti i giudizi : si dice che difficilmente può il cuore allontanarsi dalla persona alla quale lo si è donato in principio, ragion per cui preferisco che sia mia amica colei che a me per primo si concesse e tutti gli altri per me dovette rifiutare).
.iv. |
|
Adan, je di, et si n’i puis faillir, |
|
qu’a la meillor des deus n’aie assené, |
|
25 |
de tant a plus et apris et usé |
a faire honor et sens et cortoisie ; |
|
et quant pluz est d’Amors bien enseignie |
|
tant rent pluz tost au vrai ami bonté. |
22 : Adan] Adans T ; ni] ie Q iou T ; puis] pour Q. 23 : qu’a] ke Q ; la] le W ; n’aie] mai Q, ai W. 24 : a Amors] a amour Q a amor T ore a moi W. 27 : quant] que M, tant QT ; pluz est d’amors] plus est damour Q, damour est bien W ; bien] plus Q ; enseignie] en signerie W. 28 : ami] amant Q.
(Adam, io dico, e così non posso sbagliare, che ho scelto la migliore delle due, poiché se ella deve obbedire ad Amore, tanto meglio ha esperito ed appreso ad agire in maniera onorevole, saggia e cortese ; e quanto più è ad Amore adusa, tanto più facilmente ridona bontà al vero amico).
.v. |
|
Sire, assez mieuz vos devriés tenir |
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30 |
a ce qui est tante fois esprové. |
Vos savez bien c’on voit si retenir |
|
le novel pot ce qu’en lui a entré |
|
que la savor en nul jor n’en oublie : |
|
por ce aim mieus feme en mon sens norrie |
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35 |
que ce qu’ele ait a autre escole esté. |
30 : est tante fois] tantes fois est W. 32 : feme tot chou ou sen cuer a ente W ; ce qu’en lui a] pour ken li na Q, pour cou ka lui a T. 33 : la] le W ; en1] a QTW. 35 : ce qu’ele ait] sele eust W.
(Signore, assai meglio voi dovreste credere a ciò che tante volte si è verificato. Voi sapete che la pentola nuova trattiene a tal punto ciò che vi si mette da non perderne mai il sapore : per questo preferisco una donna da me istruita piuttosto che una che abbia frequentato altra scuola).
3.Note di commento ai versi
159. bien. È da intendersi come avverbio26.
1613. S’il fu faintis. Il soggetto è il primo amante27.
1715. Sire compaig. La lectio singularis di W, Sire Jehan, sebbene a prima vista accettabile, diverge dalla iunctura di β : quest’ultima, pur costituendo un hapax per la lirica trovierica28, può forse adattarsi all’andamento del passo, nell’accumulo (forse ironico) di titoli. Sulla forma compaig (comune a MT ma, solo per T, cfr. anche il v. 1)29, almeno per la scripta di M, utili saranno i risultati dello spoglio linguistico condotto da Federico Saviotti sullo Chansonnier du Roi coordinato da Christelle Chaillou e Federico Saviotti. – plaisir. Il termine varrà qui ‘placito’, ovverosia ‘ciò che piace a tutti’.
1816. La congettura che si propone, doivent estre tot jugement livré, è basata su minime correzioni (autre si può spiegare paleograficamente come cattiva lettura di estre). Il passo è inoltre ricostruito sul modello dei primi due vv. delle risposte adamiane : anche nella quinta cobla, infatti, il troviero debutta con un motto quasi proverbiale, che sembra attingere dall’universale dell’esperienza. W presenta un verso totalmente estraneo al resto della tradizione : si dirà, inoltre, che la lezione assener costituisce una repetitio rispetto al v. 23.
1931-33. Come già notato da altri, fonte del passo è Orazio : « Quo semel est imbuta recens, servabit odorem / Testa diu […] »30. La metafora del pottus, curiosamente taciuta proprio nel manoscritto più vicino ad Adam de la Halle, è presente anche nel Jeu de la Feuillée dello stesso Adam : « Encore pert il bien as tés queus li pos fu. / Si m’en vois a Paris »31.
III.Analisi formale delle notazioni melodiche
20Compains Jehan, un gieu vos vueill partir (Lkr 1,9) è tràdito, come precedentemente anticipato, da quattro manoscritti, M, Q, T, W, ma solo tre, M, T, W, presentano il corredo melodico completo. Delle tre lezioni musicate, due, M e T, hanno la stessa linea melodica, W, invece, è una lectio singularis. Nonostante M e T presentino la medesima linea melodica, mantenendo persino inalterata l’intonazione, vanno rilevate alcune varianti grafiche e formali32 che non impensieriscono particolarmente, incidendo poco sulla struttura del brano :
-
rigo musicale e chiave : M presenta tetragramma con chiave musicale di do sulla iv linea nei vv. 1-4 e 6-7, solo negli ultimi due neumi del v. 4 e nell’intero v. 5 c’è un cambio di chiave (fa sulla ii linea) ; T, invece, ha pentagramma con chiave di fa sulla ii linea che si sposta sulla iii dalla metà del v. 4 (si veda fig. 1) ;
Fig. 1 - Trascrizione sinottica del v. 1 delle lezioni di M e T (vedere l’immagine nel formato originale)
-
neumi : v. 3 in viii posizione M prevede un punctum+punctum liquescente mentre T punctum liquescente (si veda fig. 2) ; v. 4 in ix posizione M torculus, T punctum (si veda fig. 2) ; v. 5 in vi posizione M pes, T epiphonus, in x posizione M scrive il porrectus legato mentre T staccato, quest’ultimo aggiunge un suono (punctum-fa) sul lemma druerie suddividendo l’ultima sillaba in -ri-e (si veda fig. 3) ; v. 7 in i posizione M porrectus resupinus, T porrectus staccato con l’ultimo elemento liquescente, in iv posizione M clivis, T punctum (si veda fig. 3).
Fig. 2 - Trascrizione sinottica dei vv. 3-4 delle lezioni di M e T (vedere l’immagine nel formato originale)
Fig. 3 - Trascrizione sinottica dei vv. 5 e 7 delle lezioni di M e T (vedere l’immagine nel formato originale)
21Le varianti rilevate hanno interesse paleografico musicale perché mostrano le capacità dei melografi di adattare le proprie competenze ed insegnamenti musicali rispetto alla fonte da cui copiavano ; nel caso della chiave musicale, i due copisti hanno scientemente deciso di utilizzare due chiavi diverse, mantenendo inalterata l’altezza della melodia (ma è anche possibile supporre che disponessero di due fonti con chiavi diverse). Le varianti neumatiche sono tutte per sottrazione di suoni : T propone neumi monosonici, M, invece, neumi plurisonici, prediligendo suoni staccati rispetto a quelli legati (si vedano i due porrectus).
22Lo schema melodico di T è ABABCC’D ; M presenta, invece, ABA’B’CC’D a causa delle varianti formali neumatiche presenti ai vv. 3-4. Le due melodie possono però considerarsi, a tutti gli effetti, simili. Dall’analisi melodico-strutturale emerge che il brano è stato concepito con quattro linee melodiche differenti, tre delle quali si ripetono due volte. Si prenda come ms. base M : il i e il iii verso hanno la stessa melodia leggermente variata (AA’), così come il ii e iv (BB’), nonché il v ed il vi (CC’). In quest’ultimo caso le due melodie sono identiche per metà del brano (dalla i posizione alla vi e l’xi) ; inoltre, al v. 5 ci sono due cellule melodiche presenti al v. 1, come mostrato nella seguente immagine (fig. 4).
Fig. 4 - Linee melodiche in M (vedere l’immagine nel formato originale)
23La lectio singularis di W segue una linea melodica del tutto indipendente, con uno schema melodico ABCDEFG (durchkomponiert). Non è possibile riscontrare alcuna analogia musicale tra MT e W, né tantomeno ipotizzare qualche punto di contatto tra le due fonti : d’altra parte, molti sono i casi in cui la tradizione manoscritta musicale trovierica non concorda, per diverse ragioni33.
24Attraverso l’analisi musicale non è possibile stabilire la paternità del componimento, pertanto è necessario allargare lo sguardo alla tradizione manoscritta musicale dell’intero corpus dei jeux-partis trovierici.
IV.La musica nei jeux-partis
25I jeux-partis trasmessi dai canzonieri trovierici sono in tutto 182 : di essi, 105 sono completi del corredo melodico, 77 contengono solo il testo. Un’ulteriore classificazione è necessaria per i jeux-partis musicali, poiché 54 di essi sono unica, 51 quelli pluritestimoniali. Lo studio condotto da Michelle F. Stewart nel 1979 sulle strutture melodiche di tutti i jeux-partis con musica ha mostrato che circa il 70 % di essi ha uno schema melodico di tipo ABAB…, mentre il 26 % è un durchkomponiert. Stewart propone tali dati sull’esame dei 105 jeux-partis con musica allargando lo sguardo a tutte le lezioni di ogni singolo componimento « evaluating each manuscript reading as a separate melodic version », così da disporre di 207 melodie totali34. Nonostante qualche perplessità sulla metodologia utilizzata (ampliare il campo d’indagine a tutte le melodie pluritestimoniali di ogni singolo componimento), lo studio rileva due tipologie stilistico-musicali assai utilizzate nella produzione trovierica, con una evidente incompatibilità con la forma della struttura poetica35, proponendo un risultato abbastanza scontato per la tradizione lirica galloromanza.
26Il jeu-parti preso in esame, sia nella versione MT che in quella di W, corrisponde, com’era prevedibile, ai risultati sopra citati. MT propone una soluzione di ripetizione melodica (ABAB), mentre W un durchkomponiert : entrambe le lezioni possono pertanto essere riconducibili alla tipologia strutturale del genere musicale jeu-parti, senza chiarire a quale dei due Adam il componimento appartenga. A questo punto sarà necessario tentare un’analisi melodica di tutti i jeux-partis dei due Adam : nel caso di Adam de Givenci si tratta di un solo jeu-parti, mentre di Adam de la Halle ci rimangono quindici partures.
1.Adam de Givenci
27Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8) è l’unico jeu-parti di Adam de Givenci tràdito con l’intera melodia da MTAa. Tutte le lezioni seguono lo schema melodico ABCDEFGH, durchkomponiert. MTa hanno un andamento melodico pressappoco simile, mentre A, invece, segue tutt’altra versione. Come mostra la trascrizione diplomatica qui proposta, le lezioni di Ta sono più vicine tra loro nonostante il cambiamento di altezza in alcuni versi, M mostra invece un ribattuto di tre suoni alla stessa altezza all’inizio dei vv. 1, 3, 4, 6 (v. 1 sol sol sol, v. 3 do do do, v. 4 fa fa fa, v. 6 fa fa fa).
Fig. 5 - Trascrizione sinottica delle quattro lezioni di Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8) (vedere l’immagine nel formato originale)
28L’unico jeu-parti attribuito con certezza ad Adam de Givenci non ci aiuta a dirimere la questione, poiché non emergono affinità melodiche tra i due componimenti. Allargando lo sguardo all’intera produzione di Adam de Givenci emerge che la tradizione manoscritta musicale è interamente trasmessa dai codici M e T, in soli due casi (Lkr 1,2 e Lkr 1,8) sono presenti le lezioni di a e A, e solo nel componimento analizzato c’è la lezione di W. Di seguito, una tabella riassuntiva con i nove componimenti di Adam de Givenci e la tradizione manoscritta :
Tabella 1 (vedere la tabella nel formato originale)
29In generale, l’analisi musicale dei componimenti di Adam de Givenci mostra una tradizione musicale compatta. Laddove M e T tramandano lezioni musicali simili o del tutto simili, solo in tre casi i testimoni hanno versioni divergenti : La douce acordance (Lkr 1,3), Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8), Compains Jehan, un gieu vos voel partir (Lkr 1,9), ovvero un descort e i nostri due componimenti dialogici. Il descort è l’unico caso dell’intero corpus in cui M e T divergono, mentre dei due jeux-partis, il primo (Lkr 1,8) contrappone il gruppo MTa ad A, il secondo MT a W. Tali incongruenze potrebbero costituire indizi non trascurabili ai fini dell’attribuzione del jeu-parti in esame.
2.Adam de la Halle
30Di Adam de la Halle possiamo disporre di ben quindici jeux-partis completi del corredo melodico. Di seguito si propone una tabella con i soli componimenti con musica ed i relativi canzonieri :
Tabella 2 (vedere la tabella nel formato originale)
31Sul totale di quindici componimenti, cinque sono unica, due traditi da Wa, uno da AW, e quasi la metà, sette, da tutti e tre i mss. (AWa) : si sottolinea che il nostro jeu-partis è l’unico tràdito anche da MT, testimoni del tutto estranei al corpus di Adam de la Halle36. Come ampiamente mostrato, W è il canzoniere che contiene la sezione più ricca dei componimenti lirici del poeta, ed in questo caso la tradizione manoscritta musicale lo vede come il testimone principale. I tre canzonieri forniscono sempre, in tutti i casi in cui ci sono testimonianze plurime, lezioni melodiche completamente indipendenti, esibendo una tradizione musicale manoscritta interamente diversa da quella testuale, facendo pensare a tre fonti musicali altre.
32In alcuni jeux-partis lo schema melodico varia all’interno delle lezioni plurime, come si evince dal seguente schema :
Tabella 3 (vedere la tabella nel formato originale)
33Limitandosi alle lezioni di W, otto di esse sono in stile durchkomponiert, tre hanno lo schema ABAB…, tre ABA’C…, una sola ABA’B’ …, dati che si allineano a quelli rilevati da Stewart nella sua analisi globale. Nel nostro caso è importante sottolineare la predilezione del troviero d’Arras di una forma musicale libera.
34La comparazione melodica dei jeux-partis di Adam de la Halle, circoscritta naturalmente al corpus di W, ha mostrato un utilizzo di cellule melodiche o piccole formule melodiche che si ripetono. L’analisi che segue mostra le sette linee melodiche dei versi del nostro Compains Jehan, un gieu vos voeil partir raffrontate con gli altri jeux-partis per Adam de la Halle.
35Il v. 1 ha una struttura melodica riconducibile al v. 4 di Lkr 133,8 con un andamento melodico ascendente e discendente molto simile, così per il v. 5 di Lkr 133,13, e a partire dalla iv posizione del v. 2 di Lkr 133,14 :
Fig. 6 - Trascrizione dalla lezione W : v. 1 Lkr 1,9 ; v. 4 Lkr 133,8 ; v. 5 Lkr 133,13 ; v. 2 Lkr 133,14 (vedere l’immagine nel formato originale)
36Il v. 2, invece, ha ben cinque casi in cui la struttura melodica è molto simile :
Fig. 7 - Trascrizione dalla lezione W : v. 2 Lkr 1,9 ; v. 2 Lkr 2,63 ; v. 2 Lkr 133,8 ; v. 1 Lkr 133,10 ; v. 2 Lkr 133,13 ; v. 2 Lkr 133,19 (vedere l’immagine nel formato originale)
37Il v. 4 ha una cellula melodica a partire dalla v posizione che si ritrova ai vv. 1, 4, 8 del componimento Lkr 133,15, così come al v. 5 di Lkr 133,18 :
Fig. 8 - Trascrizione dalla lezione W : v. 4 Lkr 1,9 ; vv. 1, 4, 8 Lkr 133,15 ; v. 5 Lkr 133,18 (vedere l’immagine nel formato originale)
38Il v. 5 è riconducibile ai vv. 2, 7 di Lkr 133,20 :
Fig. 9 - Trascrizione dalla lezione W : v. 5 Lkr 1,9 ; vv. 2, 7 Lkr 133,20 (vedere l’immagine nel formato originale)
39Il v. 6 ha un frammento a partire dalla iv posizione simile a Lkr 133,18, v. 1 :
Fig. 10 - Trascrizione dalla lezione W : v. 6 Lkr 1,9 ; v. 1 Lkr 133,18 (vedere l’immagine nel formato originale)
40Il v. 7 dalla iii alla v posizione lo ritroviamo identico in altezza, ma non in struttura neumatica al v. 1 di Lkr 133,20 :
Fig. 11 - Trascrizione dalla lezione W : v. 7 Lkr 1,9 ; v. 1 Lkr 133,20 (vedere l’immagine nel formato originale)
41Sul totale delle sette melodie che compongono i sette versi del nostro jeu-parti, ben sei di esse hanno dei frammenti musicali che si ritrovano negli altri jeux-partis di Adam de la Halle. Non si può parlare di autorialità compositiva, ma il materiale melodico riutilizzato mostra una metodologia compositiva che riprende formule melodiche dal bacino musicale dei componimenti attribuiti ad Adam de la Halle37, una sorta di autocitazione musicale di genere. L’analisi condotta da Stewart su tutti i jeux-partis ha mostrato che « in addition to the repeat of short motifs, either immediately or at different places, there are instances showing a fairly extended segment repeated at the dose of different lines »38. Non solo:
a detailed analysis of the melodic structure revealed that the construction of a melody was based on the combination and linking together of a number of melodic formulae. This formulaic method of construction and the application of contrafacta has wide ranging implications, particularly for the evidence it provides on the compositional techniques of trouveres and also for the strong and continuous oral tradition it suggests39.
42Stewart afferma inoltre che la struttura melodica di tutti i jeux-partis è basata sulla combinazione di un certo numero di formule melodiche, una tipologia compositiva che si avvicina ai contrafacta40, e che « the process of creating a melody and adapting it to an Old French text was not purely mechanical but a creative act which only skilled musicians could accomplish »41, spostando in questo modo l’attenzione sull’atto creativo del singolo esperto di musica, che a questo punto è capace di eseguire e di trascrivere la musica che conosce. L’ipotesi è senza dubbio affascinante, e nell’economia del nostro contributo corrobora l’idea che il materiale compositivo del nostro componimento possa essere stato ripresto da formule melodiche ricorrenti nel genere dei jeux-partis di Adam de la Halle.
43Per questo motivo si può supporre che la sola lezione melodica di Compains Jehan, un gieu vos voel partir trasmessa da W possa rientrare nel novero di musiche attribuite e/o attribuibili ad Adam de la Halle. Tale considerazione non assegna ipso facto il testo poetico al troviero di Arras, anzi insinua altri dubbi sull’autenticità della melodia stessa. Assodato che la lezione di W utilizzi materiale musicale composito (derivato probabilmente dal bacino musicale dei jeux-partis di Adam de la Halle), i testimoni MT si allineano alla tradizione musicale di Adam de Givenci.
V.Conclusione
44In conclusione, anche attraverso l’analisi musicale è possibile ipotizzare che nello scriptorium del canzoniere W il compilatore o i compilatori del corpus di Adam de la Halle abbiano inserito Compains Jehan, un gieu vos voel partir tra i jeux-partis del celebre troviero, ingannati dall’indicazione dei partenaires (anche se non è possibile escludere a priori una certa volontà “falsificatoria” dell’operazione). Il nome di un certo Adan tra i contendenti sarà stato associato per ragioni esclusivamente di fama e notorietà al troviero di Arras ; per giunta è ipotizzabile che W sia stata priva di corredo melodico, al punto tale da spingere il melografo di turno ad inserire per completezza e “dovere di cronaca” una melodia centonizzata42 derivata dallo stesso materiale musicale dei jeux-partis che conosceva. Se tale ipotesi è corretta, il testo e la musica tràditi da MT nascondono la vera identità musicale del misterioso Adam, che altri non è che il minore troviero di Givenci.
Documents annexes
- Fig. 1 - Trascrizione sinottica del v. 1 delle lezioni di M e T
- Fig. 2 - Trascrizione sinottica dei vv. 3-4 delle lezioni di M e T
- Fig. 3 - Trascrizione sinottica dei vv. 5 e 7 delle lezioni di M e T
- Fig. 4 - Linee melodiche in M
- Fig. 5 - Trascrizione sinottica delle quattro lezioni di Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8)
- Tabella 1
- Tabella 2
- Tabella 3
- Fig. 6 - Trascrizione dalla lezione W: v. 1 Lkr 1,9; v. 4 Lkr 133,8; v. 5 Lkr 133,13; v. 2 Lkr 133,14
- Fig. 7 - Trascrizione dalla lezione W: v. 2 Lkr 1,9; v. 2 Lkr 2,63; v. 2 Lkr 133,8; v. 1 Lkr 133,10; v. 2 Lkr 133,13; v. 2 Lkr 133,19
- Fig. 8 - Trascrizione dalla lezione W: v. 4 Lkr 1,9; vv. 1, 4, 8 Lkr 133,15; v. 5 Lkr 133,18
- Fig. 9 - Trascrizione dalla lezione W: v. 5 Lkr 1,9; vv. 2, 7 Lkr 133,20
- Fig. 10 - Trascrizione dalla lezione W: v. 6 Lkr 1,9; v. 1 Lkr 133,18
- Fig. 11 - Trascrizione dalla lezione W: v. 7 Lkr 1,9; v. 1 Lkr 133,20
Notes
1 Il saggio, pur concepito in stretta collaborazione, ai fini delle responsabilità individuali è così ripartito: a Gatti i paragrafi I e II (che costituiscono una rielaborazione e un ripensamento di Luca Gatti, Le attribuzioni discordanti nella lirica trovierica, tesi di dottorato, Sapienza Università di Roma, 2016, pp. 108-126); a Bocchino i paragrafi III e IV. I componimenti lirici antico-francesi sono citati secondo la bibliografia di Robert W. Linker, A Bibliography of Old French Lyrics, University of Mississippi, Romance Monographs, 1979 (qui abbreviata Lkr). L’edizione critica del corpus di Adam de Givenci, attualmente in corso di preparazione, fa parte del progetto Lirica Medievale Romanza (LMR), diretto da Paolo Canettieri. Un ringraziamento va a Paolo Canettieri, Luciano Formisano, Anna Radaelli, Fabio Zinelli, Federico Saviotti, Fabio Sangiovanni: ogni errore è, ovviamente, responsabilità degli autori.
2 Luca Gatti, «Per un’analisi quantitativa delle tradizioni liriche d’oïl e d’oc», Cognitive Philology, 8, 2015, on-line (ma vedi da ultimo Id., Repertorio delle attribuzioni discordanti nella lirica trovierica, Roma, Sapienza Università Editrice, 2019, pp. 9-13).
3 Agostino Ziino, «Caratteri e significato della tradizione musicale trobadorica», Lyrique romane médiévale. La tradition des chansonniers, ed. Madeleine Tyssens, Liège, Bibliothèque de la Faculté de Philosophie et Lettres de l’Université de Liège, 1991, pp. 85-218, in part. p. 93.
4 Per una descrizione sommaria dei principali canzonieri lirici in lingua d’oïl si rimanda a Gatti, Repertorio delle attribuzioni, pp. 43-86, da cui si potrà ricavare la bibliografia pregressa. Le famiglie testuali cui si farà riferimento sono descritte da Eduard Schwan, Die altfranzösischen Liederhandschriften, ihr Verhältniss, ihre Entstehung und ihre Bestimmung. Eine litterarhistorische Untersuchung, Berlin, Weidmann, 1886: fra i contributi sulla tradizione dei canzonieri antico-francesi si segnala senz’altro Luca Barbieri, «Contaminazioni, stratificazioni e ricerca dell’originale nella tradizione manoscritta dei trovieri», La tradizione della lirica nel medioevo romanzo. Problemi di filologia formale, ed. Lino Leonardi, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2011, pp. 179-240.
5 La tematica, fra l’altro, è comune a Grieviler, deus dames sai d’une biauté (Lkr 133,33), jeu-parti fra Jehan Bretel e Jehan de Grieviler; ma cfr. anche Sire, li quelz a plus grant joie (Lkr 265,1624), «Konglomerat von Einzelfragen über Liebesprobleme» (così definito da Hans Spanke, G. Raynauds Bibliographie des altfranzösischen Liedes, neu bearbeitet und ergänzt, Leiden, Brill, 1955: si tratta di RS. 1737). Si riporta qui, per completezza, lo spoglio onomastico. In Amis Guillaume, ains si sage ne vi (Lkr 1,8) Adam de Givenci, che si pone in rapporto confidenziale con Guillaume le Vinier, chiamandolo dapprima «Amis Guillaume» (v. 1) e quindi solamente «amis» (vv. 17, 34 e 49), è chiamato a sua volta almeno in un caso per esteso, «Adan de Givenci» (v. 9), ma più frequentemente «Adan» (vv. 25, 41 e 54). I jeux-partis di Adam de la Halle offrono indizi ancora più labili: il troviero è infatti chiamato semplicemente «Adan» dai vari partenaires, anche se in Adan, amis, je vous dis une fois (Lkr 133,8) e Adan, amis, mout savés bien vo roi (Lkr 133,9) Jehan Bretel apostrofa in incipit Adam con l’epiteto «amis». Il nome citato per esteso si rinviene solo in un jeu-parti fra Chopart e Robert, Chopart, uns clers qui se veut marier (Lkr 255,1), al v. 54: «par maistre Adan de la Hale iert moustree». Inoltre, stando all’envoi tramandato dal canzoniere R (Paris, BnF, fr. 1591), Li desirs qu’ai d’achever (Lkr 265,1057) è indirizzato a un Mestre Adam: si tratta però di un «personnage inconnu», per cui vedi Holger Petersen Dyggve, Onomastique des trouvères, Helsinki, Suomalainen Tiedeakatemia, 1934, p. 23, s.v. ‘Adam (maistre)’.
6 Esemplare il caso di Jehan Bretel, une jolie dame, jeu-parti (Lkr 139,9), jeu-parti fra Jehan de Grieviler e Jehan Bretel: al consueto Sire Jehan si contrappone, tutt’al più, Maistre Jehan.
7 Arthur Långfors, Recueil général des jeux-partis français, 2 voll., Paris, Champion, 1926, vol. 1, p. 352.
8 La variante grafica del toponimo, Gievenci nella seconda sezione di T, trova riscontro nella tavola di M (Sire Adans de Gievenci).
9 In M, infatti, la sezione di Adam de Givenci è inserita fra quella di Richart de Fournival (cc. 152r-154r) e quella di Robert de la Pierre (cc. 160r-161r); in T, invece, la prima sezione del troviero (cc. 80v-83r) è compresa fra quella dello Chapelain de Laon (cc. 79v-80v), che si conclude con un testo lasciato anonimo – come, d’altra parte, Pour li servir en bone foi (Lkr 1,5) –, e quella di Gille le Vinier (cc. 83r-84r), ripetuta poi successivamente (cc. 101v-103r); la seconda (cc. 169r-171r) è inclusa fra quella di Maroie de Dregnau (c. 169r) e il Liederbuch di Jehan de Renti (cc. 172v-176v).
10 Adam de Givenci non apparteneva all’ordine nobiliare; attestata è invece la sua presenza nell’ambiente ecclesiastico d’Arras (Långfors, Recueil général, vol. 1, pp. XXXVI-XXXVII), come per i fratelli Gilles e Guillaume le Vinier, Pierre de Corbie e Simon d’Autie (Adolphe Guesnon, Nouvelles recherches biographiques sur les trouvères artésiens, Paris, Bouillon, 1902, p. 1).
11 L’uso di Sire per Mesire, nelle rubriche dei canzonieri, è assolutamente minoritario. Per altri casi: nella sezione di Conon de Bethune (cc. 45r-47v) in M il nobile è chiamato Mesire Quenes, Mesire Quenes de Biethune, Quenes oppure Sire Quenes; nel canzoniere C (Bern, Burgerbibliothek, 389) la rubrica attributiva (di poco recenziore rispetto alla compilazione originaria) del componimento Lonc tans ai servi en balance (Lkr 117,5) recita Li sirez Amaris de Creonne (c. 130r).
12 Långfors, Recueil général, vol. 1, p. xx.
13 La tavola assegna però il componimento a Jehan le Petit.
14 Che così recita: «Chante, Rasset, con jolis, / di maistre Guilliaume c’aie / cuer espris / de joie d’amours que pert Gievencis» (Philippe Ménard, Les Poésies de Guillaume le Vinier, Genève, Droz, 1983 [2a ed.], p. 242, vv. 51-54). Rasset, che sarà un «jongleur professionel» (ibid., p. 10), compare anche in un testo di Guillaume le Vinier, Chanson renvoisie (Lkr 102,4), al v. 51: cfr. anche Gatti, Repertorio delle attribuzioni, pp. 13-14.
15 Schwan, Die altfranzösischen Liederhandschriften, p. 223-227. Per un elenco degli studi più rilevanti sul Liederbuch adamiano rimando a Gatti, Repertorio delle attribuzioni, p. 72, n. 89: a ogni buon conto, se ampia è la bibliografia relativa alla tradizione delle canzoni, ben più scarsa quella sui jeux-partis di Adam de la Halle.
16 Gatti, Repertorio delle attribuzioni, p. 83.
17 Inspiegabilmente edito proprio all’interno dei jeux-partis da Edmond de Coussemaker, Œuvres complètes du trouvère Adam de la Halle (poésies et musique), Paris, Durand- Pédone-Lauriel, 1872, p. 201. Per Fabienne Gégou, «Fragment de drame liturgique (?) découvert dans le manuscrit La Vallière de la Bibliothèque Nationale. Essai d’identification, d’analyse et de transcription», Revue de Musicologie, 45, 1960, pp. 76-83, in part. p. 77, il testo «par sa signification se rapporte à l’Office de Pâques et plus vraisemblablement à l’Office nocturne, car ce morceau ne fait pas partie du Graduel. Nos recherches dans les grands répertoires sont restées vaines et nous en sommes réduits aux conjectures. Si ni les paroles ni la mélodie de cette pièce n’ont été exactement conservées dans la liturgie romaine, il peut se faire qu’elles se rattachent aux chants des liturgies locales. Il existe en effet une quantité d’hymnes non répertoriées qui appartiennent aux liturgies régionales et ce poème pourrait fort bien entrer dans la composition de l’une d’elles».
18 Alla recensio di Thumas Herier, j’ai partie (Lkr 84,32) si aggiungeranno anche T, E (Leiden, Universiteitsbibliotheek, Ltk 577) e Ha (Den Haag, Koninklijke Bibliotheek, 131 D 1): vedi Roberto Crespo, «Gillebert de Berneville e Thomas Herier (Raynaud 1191)», Studi Medievali, n.s., 27, 1986, pp. 889-911.
19 La crux attributiva, se possibile, è ulteriormente testimoniata dalle scelte spesso divergenti degli editori. Dinaux e Långfors assegnano il testo ad Adam de Givenci, il primo con ms. base M, il secondo con W; è attribuito ad Adam de la Halle da Coussemaker, Wilkins e Badel, che prediligono W; Nicod lo pubblica in appendice (nella doppia redazione, rispettivamente, di W e M); l’edizione di Tischler presenta la doppia redazione delle melodie di MT e W, con testo base M. Il jeu-parti non compare nelle edizioni di Rudolf Berger, Canchons und Partures des altfranzösischen Trouvere Adan de la Hale le Bochu d’Aras, Halle a.S., Niemeyer, 1900, Eugène Ulrix, «Les Chansons du trouvère artésien Adam de Givenchi», Mélanges Camille de Borman, Liége, Vaillant-Carmanne, 1919, pp. 499-508 e The Chansons of Adam de la Halle, ed. John H. Marshall, Manchester, Manchester University Press, 1971.
20 Un’imitazione metrica ma non rimica si può forse rinvenire in Seignor, sachiés qui or ne s’en ira (Lkr 240,49), chanson de croisade di Thibaut de Champagne in coblas doblas. La tipologia del jeu-parti a cinque coblas, anche se minoritaria, è comunque attestata: si rinvengono infatti 87 casi di 6 couplets + 2 envoi; 43 di 6 couplets e 17 di 5 couplets (cfr. Långfors, Recueil général, vol. 2, p. 303). Sulla versificazione in generale dei jeux-partis vedi almeno Långfors, Recueil général, vol. 2, p. 303-305, con l’avvertenza che nell’opera di Långfors manca però un jeu-parti di Adam de la Halle, Adan, amis, mout savés bien vo roi (Lkr 133,9) e un frammento pubblicato da Roberto Crespo, «Un jeu-parti inedito», Studi Medievali, n.s., 23, 1982, pp. 957-969. Questione meritoria di un commento più approfondito (ma che, per ragioni di spazio, mi propongo di affrontare in altra sede) è l’effettiva presenza di partures a coblas in numero dispari, come nel nostro caso: difficile immaginare, almeno in via ipotetica, che un jeu-parti potesse essere eseguito in modo asimmetrico. Tale ‘‘non finitezza’’ costitutiva sembrerebbe però trovare riscontro con altre tipologie metriche, anche non limitate ai generi dialogici: es., non sporadici sono i casi di canzoni a 5 coblas doblas (si dirà, a ogni buon conto, che alcune famiglie testuali potrebbero presentare tendenze più o meno normalizzatrici).
21 Notevoli sono però i punti di contatto con altri jeux-partis. Basti Or choisissiez, Jehan de Grieviler (Lkr 144,1), v. 17: «Ami Jehan, mal savés assener». Per le ricerche testuali mi sono avvalso anche di Paolo Canettieri, Rocco Distilo, Trouveors. Database della lirica dei trovieri, Roma, Sapienza Università di Roma, 2010, cui si rimanda per i riferimenti puntuali alle edizioni critiche di riferimento.
22 Almeno in T, però, interferenze fra la rima in -é e quella in -er sono comunque registrate. Si veda Mar vi loial voloir et jalousie (Lkr 1,4), al v. 4: alla lezione empirié di Ma corrisponde, in T, empirier.
23 Sulla forma kemun cfr. Charles Théodore Gossen, Grammaire de l’ancien picard, Paris, Klincksieck, 1970, §37.
24 Diversamente Långfors, Recueil général, vol. 1, p. 352: «M et T sont presque identiques, comme d’habitude. Q se rapproche beaucoup de ce groupe, tandis que W donne un texte assez différent, et évidemment supérieur. C’est ce dernier manuscrit que nous suivons, sauf quelques rares corrections». Tutto considerato, non si è sicuri né della superiorità di W, né della quasi identità fra M e T, che pur divergono per varianti significative. Q appartiene sì a β, ma è deteriore: al v. 10 un’erronea lettura di la sot servir ha portato a sot deseriuir, privo di significato; al v. 17 un errato discernimento dei tratti contigui porta alla lezione scorretta que mix (invece di qu’envis); al v. 27 la lezione plus al posto di bien è una diplografia.
25 Långfors, Recueil général, vol. 1, p. 354. Relativamente alla lezione que di M, si può anche ipotizzare che a monte si trovasse una forma già abbreviata, da cui non si esclude un’interferenza con quar.
26 Così Långfors, Recueil général, vol. 1, p. 354, che propone anche la traduzione letterale «qui a bien su et éprouvé au sujet de l’amour».
27 Långfors, Recueil général, vol. 1, p. 354.
28 Ma non altrove. Basti un esempio tratto dalla Chanson de Roland: «Li quens Rollant apelet Oliver: / – Sire cumpainz, ja est morz Engeler» (La chanson de Roland, ed. Cesare Segre, Milano-Napoli, Ricciardi, 1971, vv. 1545-1546).
29 Su cui vedi Mildred K. Pope, From Latin to Modern French with Especial Consideration of Anglo-Norman. Phonology and Morphology, Manchester, Manchester University Press, 1952, § 695.
30 Hor. Ep. I. 2, 70-71.
31 Adam le Bossu, Le jeu de la feuillée, ed. Ernest Langlois, Paris, Champion, 1911 [2a ed.], vv. 11-12: vedi anche Gordon Douglas McGregor, The Broken Pot Restored. Le jeu de la feuillée of Adam de la Halle, Lexington, French Forum, 1991.
32 Sulla definizione di variante formale in musica si veda Maria Sofia Lannutti, «Dalla parte della musica. Osservazioni sulla tradizione, l’edizione e l’interpretazione della lirica romanza delle origini», Psallitur per voces istas. Scritti in onore di Clemente Terni in occasione del suo ottantesimo compleanno, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 1999, pp. 145-169: in part. p. 154; Guiot de Dijon. Canzoni, ed. Maria Sofia Lannutti, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 1999, p. XXXII; inoltre, una dettagliata definizione la propone Ziino nella sua tesi di laurea: Agostino Ziino, Problemi di Critica del Testo Musicale nella tradizione trobadorica, tesi di laurea, Università “La Sapienza” di Roma, 1962.
33 Sulla questione rimando al mio studio di prossima pubblicazione sul canzoniere U e la tradizione manoscritta musicale, in cui emergono con grande chiarezza le diversità tra le lezioni musicali.
34 Michelle F. Stewart, «The Melodic Structure of Thirteenth-Century “Jeus-Partis”», Acta Musicologica, 51/1, 1979, pp. 86-107, in part. p. 87.
35 Vedi Stewart, «The Melodic Structure», p. 89: «The most important conclusion indicated by the results presented in this textual-musical study is that although jeu-parti melodies like their poetic texts are conventional in their external elements of form, there is a lack of correspondence between poetic and melodic structures».
36 Pur con l’importante eccezione costituita dalla sezione di T dedicata proprio al “Gobbo” d’Arras, di poco recenziore rispetto al corpo del canzoniere.
37 Stewart sottolinea che è frequente l’utilizzo del materiale melodico incipitario: «The opening melodic material of one melody may also serve as the dosing material of another», Stewart, «The Melodic Structure», p. 97. Si veda anche lo studio di Theodore Cyrus Karp, «Borrowed Material in Trouvère Music», Acta Musicologica, 34/3, 1962, pp. 87-101.
38 Stewart, «The Melodic Structure», p. 96.
39 Stewart, «The Melodic Structure», p. 97.
40 Stewart, «The Melodic Structure», p. 101.
41 Ibid.
42 Sulla centonizzazione melodica soprattutto nell’ambito della monodia liturgica si veda almeno Paolo Maria Ferretti, Estetica gregoriana ossia Trattato delle forme musicali del canto gregoriano, Roma, Pontificio Istituto di Musica Sacra, 1934; David Hiley, Western Plainchant: A Handbook, Oxford, Clarendon Press, 1993; Leo Treitler, «“Centonate” Chant: Übles Flickwerk or E pluribus unus?», Journal of the American Musicological Society, 28/1, 1975, pp. 1-23.
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Quelques mots à propos de : Gianluca Bocchino
Università di Cassino e del Lazio Meridionale
Quelques mots à propos de : Luca Gatti
Sapienza Università di Roma
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